domenica 12 gennaio 2014

I bagni a Campiano - seconda serie


Ciao Carlo, io sono Laura, non ci siamo mai conosciuti molto bene, ma solo marginalmente, alle mitiche feste in casa, così si chiamavano, a casa di Fabio e Piero, a casa tua, la domenica alla mitica OFFICINA.
Sono poco più piccola di voi, quindi quel poco che bastava, all'epoca, ( sembra di parlare dell'epoca di re Pipino ) per avere approcci diversi,in tutto quello che veniva fatto.
Non sono rimasta vicina al gruppo, anche se, abitando ad Impruneta, ho sempre avuto contatti con tutti, Marino, Luca, Fabio, Piero, il Tapinassi..ecc.
Siamo tutti ingrigiti nei colori, ma non nello spirito, fino alla scomparsa di Piero, che, parlo per me.. mi ha fatto tornare indietro a quegli anni,e mi ha messo addosso una malinconia,che non è descrivibile, può sembrare quasi strano, come per una persona speciale, come era Piero, si possa provare un grande dolore, anche se non eravamo più in contatto.
Luca mi ha detto del tuo blog, sono subito andata a vedere di cosa stava parlando, e sono rimasta bloccata davanti al computer, splendido!!!
Stai facendo una cosa favolosa, dove ci ritroviamo insieme pur non essendolo.
Ti mando queste foto, non sono un gran che, ma le tengo come se fossero oro, hai visto che a volte non eravate solo voi uomini in Campiano, ma spuntavano anche le donne.
Ti mando anche quelle due di Piero, per me bellissime, in particolare quella in b/n dove vengono messi in risalto i suoi bellissimi occhi chiari.
Ti saluto e ti ringrazio per quello che stai facendo, e...sappi che non ti mollo, seguirò quello che fai, anzi se per caso avessi delle novità, ti prego di farmele sapere.


Ciao Carlo    Un abbraccio  Laura

Sono commosso, devo scriverlo. Quando oggi ho ricevuto questa email da Laura (ti ricordo bene...) mi si è aperto il cuore e dopo che ho visto le foto ancor di più.
Questo volevo che fosse lo spirito di questo blog, nato un po' per scherzo e per gioco: - ma neanche tanto - creare un album di ricordi di come eravamo e di come siamo cresciuti nel tempo. Con le nostre storie. E piano piano questo sta accadendo. Le amicizie, il nostro gruppo e tutti quelli che hanno vissuto con noi questi anni. Volevo che fosse un racconto corale, il paese è piccolo ma gli amici sono tanti e tutti possono partecipare.
Avere poi queste foto della mitica Campian Beach è stato veramente fantastico, io non ne avevo mai avute...
Ragazzi di campagna che si inventano il proprio mare, l'importante è comunque stare insieme e divertirsi.
Forse, nei giovani di oggi, questo spirito, questa voglia di stare insieme ha perso il suo significato. Noi siamo cresciuti analogici: niente cellulari, niente computer, zero facebook ne twitter, la TV in bianco e nero (appunto), E' un po' come ascoltare lo stesso disco in CD o in vinile: il primo è perfetto e si sente benissimo ma è freddino, niente a che vedere con il calore del caro, vecchio vinile, con i suoi difetti, rumori e graffi, e con le copertine grandi che le aprivi e potevi leggere storie, testi, guardare figure e foto.

Un grazie sincero e di cuore a Laura che è entrata in questa grande, bella storia.



grezzi e sinceri, con pruriginoso slippino inguinale.

La Laura!!!! ma che bello ritrovarti.

Questa foto vale una ola di mezzora!!! Fabio sei unico.

gruppone con Laura, un po' sfuocato ma ci si riconosce

Campian Beach... peccato non si senta il puzzo di melma e fango, le alghe che ti si avvinghiano alle gambe, l' acqua putridina... ma che divertimento gente!

il grande Piero


e questo post lo accompagno con questo bel brano dei Doobie Brothers dal titolo Black Water, del 1974 appunto, acqua nera, che quella di Campiano era verde e abbastanza puzzolente.
Stasera, dopo un bel bicchierino di mirto ghiacciato, dopo aver rivisto commuovendomi per la ennesima volta il concerto reunion dei Doobie Bros in video ho deciso di metterlo nel post. In questo concerto i vari componenti del gruppo, ormai arzilli vecchietti, si rincontrano sul palco e scatta la magia, anche qui l'amicizia fa la parte del leone, si vede che sono li a suonare e si divertono, si capisce dalle occhiate e dai sorrisi, dalla gioia di stare insieme e suonare. E loro, e il pubblico ( ed io ) vanno in estasi.




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