Marino e la mia Manu che era interessatissima a quelle quattro foglie avvizzite e tristi che il ragazzo voleva spacciare per zucchine...
Sullo sfondo il lago di Campiano, più che lago un vero stagno ma che da ragazzi era il nostro mare.
Che bagni in mezzo al fango e alle canne e alle algacce schifose. Ma più di tutto le risate. E quando uscivi dall'acqua eri verde come un ramarro e ti rimaneva addosso un profumino di palude per almeno due giorni...
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